Viaggio nei piccoli incubi della mobilità casalina
In un recente articolo, il Cittadino ha segnalato incongruenze e pericoli del tracciato pedonale, chiamiamolo così, che separa la città da uno dei suoi comparti produttivi. Separa la città, ma anche i suoi cittadini che lavorano nelle vicinanze, costretti a uno slalom fra curve, interruzioni, buche, qualche cacca di cane che si dice porti fortuna ma insomma……il tutto alla tiepida luce del sole. Di giorno. Perché di sera, o dopo il turno di notte, il tutto te lo sciroppi alla luce di qualche lampione, se c’è.
La frattura fra il lavoro e il resto della società è una delle caratteristiche dei nostri tempi, ma c’è chi esalta le magnifiche sorti e progressive di questa Casale migliore. Che, a dire il vero, sembra peggiore di quella che c’era.
Nel frattempo, fra slogan ed esaltazioni, chi lavora continua a saltellare fra un ostacolo e l’altro. E la rete delle piste ciclabili della città si è ridotta di molto a causa di cantieri aperti, che restano aperti e non si chiudono.